di Amelia Sèttele
La maggior parte di noi l’ha conosciuta il 20 Gennaio 2021, durante l’insediamento di Biden alla Casa Bianca.
Lì, sul palco a Capitol Hill, il mondo ha ammirato Amanda Gorman.
Serena, olimpica e orgogliosa. Spiccava nel suo cappotto giallo, nella gestualità elegante.
Durante il suo intervento, era impossibile distogliere lo sguardo dal video. Un volto sublime incorniciato da un incarnato leggermente truccato, impreziosito da un cerchietto rosso di ampio spessore che le bloccava l’acconciatura afro.
Declamava la sua poesia con un tono di voce deciso – ma non imperante – rendeva la sua performance di forte impatto: visivo ed emotivo.
“Finché saremo coraggiosi abbastanza da essere noi stessi luce”
Sembra sia stata voluta all’Inauguration Day dalla moglie di Biden, rimasta colpita dalla Gorman durante una lettura alla Library of Congress.
Dopo il suo coinvolgimento alla cerimonia d’insediamento presidenziale è – sicuramente – più famosa del Presidente stesso. Il suo account IG ha superato i tre milioni di follower in pochi giorni e anche su Twitter il suo profilo ha avuto un incremento impressionante (da centomila a quattrocentomila). Sembra lanciata anche come modella dopo aver firmato un contratto con la IMG – una delle agenzie di modelle più importanti nel settore.
La sua poesia “The hill we climb” – letta durante la cerimonia d’insediamento di Biden – è attualmente la più venduta su Amazon.
Mentre è stata ufficializzata la sua partecipazione al prossimo Super Bowl- dove leggerà una poesia prima della partita – imprime il suo personaggio sull’ultima copertina del Time.
È la consacrazione.
Ma chi è Amanda Gorman?

Amanda è una poetessa e attivista Afroamericana. Nasce a Los Angeles il 7 Marzo del 1998 e cresce con sua madre – insegnante- sua sorella gemella Gabrielle e due fratelli.
Sin da bambina soffre di un disturbo dell’elaborazione uditiva con deficit del linguaggio, ha difficoltà nel pronunciare alcune parole o determinati suoni. Particolarità che l’accomuna al Presidente Biden che da piccolo soffriva di balbuzie. Quando le fanno domande sull’argomento lei, serafica, afferma: “Non vedo la mia disabilità come una debolezza…Mi ha reso l’artista che sono e la narratrice che mi sforzo di essere”.
Nel 2017 ha ottenuto il prestigioso riconoscimento “National Youth Poet Laureate”. La sua arte e il suo attivismo si concentrano su questioni come: il femminismo, l’oppressione, l’emarginazione e il razzismo. Amanda è l’emblema della “rinascita” americana che in lei e nei suoi scritti attingono speranza, forza e coesione per affrontare il futuro e le sue incognite.
La Gorman è il simbolo del futuro e del cambiamento necessario per rendere gli Stati Uniti d’America, una nazione pronta a ricucire gli strappi e a coesistere nelle differenze culturali ed etniche, specchio di profonde unicità.
Il suo sogno?
Candidarsi alla Casa Bianca!
Nell’attesa di vederla un giorno concorrere per la Presidenza degli Stati Uniti, continuiamo ad ammirarla e a perderci tra i suoi versi e la sua talentuosa arte.
“La vittoria non sarà nella lama che ci divide, bensì nel ponte che ci porterà oltre le sfide. Noi siamo il passato che abbiamo ereditato, ma anche la luce che guida il nostro futuro. La democrazia non può essere rimandata, mai può essere sconfitta. Non siamo stati pronti a ereditare la paura, vogliamo aprire un nuovo capitolo di speranza e prevalere sulle catastrofi. Le catastrofi non possono prevalere sulle nostre identità. L’amore diventerà la nostra eredità.”
Amanda Gorman
Fonti:
- Agi – Agenzia Italia: Amanda Gorman, la poetessa di Biden diventa modella. E sarà al Super Bowl
- Rai News: La giovane poetessa Amanda Gorman sulla copertina del Time
- Sky Tg24: Chi è Amanda Gorman
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Ciao, mi chiamo Amelia Sèttele! Amo viaggiare, leggere e scrivere. Cito una frase di Tiziano Terzani – uno dei miei scrittori preferiti – perché mi rappresenta tantissimo: Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla.
