di Amelia Settele
Bridgerton è la serie evento che sta battendo ogni record di visualizzazioni su Netflix.
È la stessa piattaforma digitale che dal profilo ufficiale di Twitter “cinguetta”: “Nella proiezione delle prime 4 settimane, saranno 63 milioni di famiglie a entrare alla corte di Bridgerton mentre 44 milioni avranno salvato il mondo con We Can Be Heroes, facendo così risultare i giorni tra Natale e Capodanno come la settimana con più visualizzazioni di sempre.” (Twitter del 5/01/2021), rendendo chiaro cosa sia questa serie televisiva a livello mondiale.
Tratta dalla serie di romanzi historical romance scritti circa un ventennio fa da Julia Quinn, la serie ha da subito attirato il pubblico, complice anche una campagna pubblicitaria davvero intelligente e accattivante.
Mentre la guardavo (e riguardavo) pensavo: “È un mix perfetto tra Gossip Girl ed Elisa di Rivombrosa!!”
Ha scatenato anche dibattiti e confronti sui social inerenti alla palese “rivoluzione storica” che hanno apportato in fase di sceneggiatura, ambientando la trasposizione sì nell’Inghilterra di inizio 800, ma con un élite aristocratica multietnica, variopinta nel vestiario, impreziosita da vistosissime pietre preziose e parrucche smisurate.
Insomma Bridgerton attira e ammalia, come poche altre serie sono riuscite a fare negli ultimi anni.
Ma chi c’è dietro a questo successo?
La vera “Regina” di Bridgerton è Shonda Rhimes, una delle produttrici più importanti del panorama televisivo americano nonché personaggio inserito nella classifica del Time come una delle cento persone più influenti al mondo.
Possiede un curricula degno di pochi e il suo talento ha portato alla luce prodotti come: “Greys Anatomy”, “Scandal” e “Le regole del delitto perfetto”.
Ma conosciamola un po’ meglio:
Shonda Lynn Rhimes nasce a Chicago il 13 Gennaio 1970. E’ la più giovane di sei figli (tre femmine e due maschi). Nel 1991 consegue il titolo di Bachelor (laurea triennale) presso il Dartmouth College, solo alcuni anni dopo ottiene un master in Belle arti alla University of Southern California.
Si avvicina ed entra nel mondo della televisione lavorando inizialmente come sceneggiatrice, collaborando a film come: Crossroads – Le strade della vita (2002) e Principe azzurro cercasi (2004), ma il salto professionale da produttrice – che la lancerà definitivamente nell’Olimpo dello show business americano- avverrà con la produzione della serie cult “Greys Anatomy” – partita nel 2005 e ancora in onda. Oltre a Bridgerton per Netflix ha prodotto anche “Inventing Anna”– di cui è sceneggiatrice e ideatrice.
Le sue indubbie capacità intuitive di captare le necessità del mercato, unite alla professionalità e la passione per il suo lavoro hanno calamitato l’attenzione dei vertici televisivi sin da subito, permettendo alla Rhimes di vantare un potere e un calibro di difficile superamento e un patrimonio che si aggira intorno ai 150 milioni di dollari.
Candidata più volte ai Globe, finora ne ha vinto solo uno nel 2007 come migliore serie drammatica con “Greys Anatomy”. Nel 2016 le viene conferito il “Lifetime Achievement Award in Television”.
Della sua vita privata si sa veramente molto poco, la Rhimes non è mai stata propensa a renderla pubblica; è noto solo che non si è mai sposata e cresce tre figlie da sola, di cui due adottate e l’ultima avuta da madre surrogata.
Questo suo stile unito alla sua riservatezza scatenano illazioni e pettegolezzi degni di… Lady Whistledown!!
Chi è Lady Whistledown?
Se non lo sapete ancora è perché non avete visto Bridgerton… e allora affrettatevi così svelerete presto di chi sto parlando, convenendo inoltre con me nel dichiarare che la Regina di Bridgerton è Shonda Rhimes.


Ciao, mi chiamo Amelia Settele! Amo viaggiare, leggere e scrivere. Cito una frase di Tiziano Terzani – uno dei miei scrittori preferiti – perché mi rappresenta tantissimo: Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla.