Dalla nostra inviata Maria Domenica Celano

Il cellulare ogni giorno si riempie di “buongiorno e buona serata”, sfogliando con più attenzione leggo il messaggio inviatomi da Antonio” domani a Valsinni, dopo la Santa Messa delle ore 19,00, seguirà il mio concerto in onore di San Charbel, (Il Santo della luce), per condividere un mare di emozioni”. La curiosità è femmina e quindi accetto l’invito.

  • SOMMARIO
    • Antonio Labate canta in onore di San Charbel
    • Chi è San Charbel?
    • La sua storia
    • I suoi miracoli

Antonio Labate canta in onore di San Charbel

Antonio di cognome Labate è un cantautore eclettico, l’ho conosciuto diversi anni fa per un altro evento, ma non di genere religioso. Dopo aver musicato sonetti di poeti e poetesse ora si occupa di un Santo non annoverato nei nostri calendari.

L’aiuto di Google mi permette di informarmi su questo nuovo personaggio, con un nome non appartenente alla religione cattolica. Antonio è molto amico di Don Antonio Mauri, parroco della Chiesa Santa Maria Assunta in borgo antico di Valsinni.

Egli che ama i suoi parrocchiani, accetta di far loro conoscere la figura di San Charbel, proprio il 24 luglio, data in cui si celebra la festa in onore del Santo. Le campane della chiesa ricordano l’appuntamento e sollecitano la presenza. Lentamente la chiesa si riempie e i protagonisti si accomodano ai primi banchi per condividere la celebrazione della Santa Messa.

Antonio Labate

Una gigantografia posta davanti all’altare propone un uomo con la barba lunga bianca, un cappuccio da frate color marrone e con gli occhi che sembrano chiusi ma non lo sono, solamente guardano verso il basso. La sua immagine è lucente di Dio, divenuta famosa è datata 8 maggio 1950, mezzo secolo dopo la sua morte. Quattro missionari maroniti si scattarono una foto di gruppo vicino alla sua tomba, insieme al custode. Quando la svilupparono videro che vi era un sesto personaggio: un monaco con la barba bianca, con il cappuccio e gli occhi abbassati. I monaci più anziani riconobbero in quel volto San Charbel.

La gigantografia su cui è stampato il volto del Santo colpisce chi la incontra. Il suo sguardo è rivolto in basso e ci si chiede il perché. Quale messaggio possa trasmettere. L’ipotesi è che Egli guardi direttamente nel cuore di ogni persona.

Il suo volto comunque rasserena, ma cosa spinge Antonio a far conoscere personaggi poco o del tutto sconosciuti? Una domanda alla quale io non ho risposta e dunque lo interpello telefonicamente per sottoporgli la questione. La sua risposta è immediata.

  • Io sono un uomo altruista e voglio fare agli altri quello che gli altri non hanno fatto a me.

Non è stato sufficiente e gli chiedo perché Charbel?

  • Perché è stato lui a scegliermi attraverso un giornalista di Roma ma di origini lucane, che insistentemente mi chiedeva di scrivere una canzone su questo Santo libanese e poi come segno il Santo mi ha fatto vedere la sua Luce nel buio cielo d’Egitto sul monte Sinai.

Mi stupisce la parola “Luce”. Perché parli di Luce?

  • San Charbel si manifesta con una Luce che lo illumina, così ha fatto conoscere la sua presenza dopo la sua morte. Molti monaci hanno dichiarato di aver visto di notte la tomba di frate Charbel, illuminata da una luce non naturale. Alcuni giorni dopo questa dichiarazione la tomba venne aperta e il suo corpo venne trovato intatto con la temperatura corporea di un vivente.

Dunque tu sei stato protagonista del suo manifestarsi?

  • Si e ne sono grato

Cosa suscita in te il cantare di Lui?

  • Una gioia immensa.

Percepisco la sua emozione attraverso la sua voce, che si interrompe. Lo ringrazio e chiudo.

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Chi è San Charbel?

Un monaco cristiano, nato l’8 maggio 1828 a Bhaakafra in Libano. Strettamente legato a Gesù sulla Terra. Possedeva grande saggezza, frutto della sua profonda preghiera. Nei suoi scritti scrive della famiglia e del suo nemico principale: il diavolo, il quale concentra le sue energie per distruggere la famiglia, perché essa riflette l’immagine di Dio.

San Charbel consigliava a custodire la famiglia dagli attacchi del nemico, suggerendo di farlo tramite la preghiera e il dialogo, la comprensione e il perdono reciproco, l’onestà e la fedeltà e soprattutto l’ascolto. Egli esortava ad ascoltarsi con le orecchie, gli occhi, la bocca e i palmi delle mani e tenere il fragore del mondo lontano dalla propria casa, in quanto somigliante ad una tempesta furiosa e un’onda violenta che entrando in casa spazzano via tutto e disperdono chiunque. (Love is a Radiant Light the Life & Word of Saint Charbel).

Questo spiega l’impegno e la commozione di Antonio, che tiene molto alla famiglia.

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La sua storia

Charbel Makhluf al secolo Yossef Antoun, (Giuseppe Antonio), ultimo di cinque figli, rimase orfano di padre a soli 3 anni e così fu affidato allo zio. All’età di dieci anni cominciò a fare il pastore, portando al pascolo un piccolo gregge.

Egli aveva imparato l’arabo e il siriaco. L’esempio dei suoi genitori cattolici di rito siro-maronita e di due zii materni, eremiti nella Qadisha,”la Valle dei Santi“ nel Libano, ma soprattutto il secondo marito della madre, un uomo molto religioso, ordinato diacono e poi sacerdote influì sulla sua scelta di vita.

Si ritirava in una grotta appena fuori dal paese a pregare per ore davanti all’immagine della Vergine Maria. Nel 1851 entrò nell’ordine libanese maronita, presso il monastero di Nostra Signora di Mayfouq, nella regione di Byblos, odierna Jbeil, situata a circa 37 chilometri a Nord di Beirut. Una città fenicia, dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità.

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I suoi Miracoli

Cattolico, monaco dell’Ordine libanese Maronita, definito il “Padre Pio del Libano”, taumaturgo, divenuto famoso per i miracoli attribuitigli dopo la sua morte.

San Charbel

Il primo miracolo avvenne nella sua cella. Una sera rientrò tardi dai lavori nei campi e prima di addormentarsi si volle dedicare alla preghiera, perciò chiese al padre servitore di versare dell’olio nella lanterna. Le ultime disposizioni del padre superiore era di non accendere in segno di povertà.

Il padre servitore per accontentarlo mise dell’acqua e la lanterna si accese ugualmente. Il superiore in un primo momento si arrabbiò, ma verificando i fatti, si inginocchiò davanti a Charbel e chiese perdono. Molti sono i suoi miracoli, che si manifestano tramite prodigiose guarigioni.

La sua potenza miracolosa si dispiega su coloro che si affidano a lui e che in lui trovano la via della preghiera, dando valore alla propria fede cristiana. Le sue prodigiose guarigioni abbracciano tutto il mondo, senza distinzione di etnia.

Ogni 22 del mese il Monastero che ospita le sue spoglie, ad Annaya in Libano, accoglie migliaia di pellegrini provenienti da ogni parte del Libano e del mondo, per partecipare alla Santa Messa e assistere all’arrossamento e sanguinamento delle cicatrici sul collo della signora Nohad Al-Chami, operata in sogno dal Santo.

Charbel trascorse la sua vita in povertà e in preghiera, lontano dalla mondanità e affidandosi alla Madonna del Rosario.

Paolo VI il 5 dicembre del 1965 nella Basilica di San Pietro ne dichiara la beatificazione e il 9 ottobre del 1977 lo proclama Santo.


Fonti:

  • Wikipedia
  • Famiglia Cristiana
  • Preghierecristiane.it
  • Lalucedimaria.it

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Maria Domenica Celano

Maria Domenica Celano è un’insegnante in pensione. Divulgatrice di Arte (anche culinaria) e paesaggistica Lucana e Italiana. Per Il Salotto di Ceci Simo si occupa della rubrica: Domenica in Italia.


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