Oggi, 8 marzo, giornata dedicata alle donne e ai loro diritti. Diritti che troppo spesso sono stati e sono ancora oggi violati o negati. Troppo di frequente, nonostante siamo nel ventunesimo secolo, si possono udire frasi del tipo: “Ma è solo una donna” che si apre alle più disparate interpretazioni, dalla più innocente (se così la vogliamo giustificare) cioè quella che attribuisce alle donne un ruolo di soggetto fragile e per questo da proteggere e tutelare, fino alle sue accezioni più meschine e sessiste. Ma non è di questo che voglio parlare oggi. Solitamente scrivo pezzi che hanno un che di polemico (non me ne abbiano a male i lettori) e che mirano a risvegliare le coscienze, articoli che io spero possano aiutare chi ancora ha una visione fumosa della realtà a vedere più chiaro laddove nessuno cerca di dissipare la nebbia. Non sono mai stata estremista in nessuna direzione (non sono femminista e nemmeno maschilista) io sono e sono sempre stata per il rispetto dei diritti umani oltre che la parità di diritti indipendentemente dal sesso. E anche se qualcuno mi ha fatto notare che una differenza tra donna e uomo esiste, cosa che io non ho mai negato, continuo a non accettare il rischio che gli estremismi fanno correre, ossia la perdita della lucidità e la conseguente incapacità di vedere chiaramente la realtà dei fatti. Invece io sono sempre stata una strenua sostenitrice dell’obiettività, in tutti i sensi e in tutti i campi. Per cui in una giornata come questa ho deciso di scrivere un pezzo dedicato alle donne ma soprattutto un articolo che ne esalta le numerose e poliedriche doti. Perché un certo tipo di persone smetta di pensare che una donna sia solo una bambolina vuota e che cominci a rendersi conto che oltre alle gambe e al sorriso c’è di più!
Donne e invenzioni che hanno cambiato il mondo
Per cui oggi qui voglio parlare di donne e invenzioni, dell’importanza delle donne nel mondo delle invenzioni. Perché non tutti sanno che buona parte delle invenzioni che oggi vengono ritenute moderne e accettate come normali oggetti della nostra quotidianità un tempo non solo non esistevano ma, spesso, nascevano quasi per necessità, con lo scopo di migliore e facilitare la vita quotidiana. E sicuramente non tutti sanno che buona parte di queste invenzioni devono la loro nascita grazie all’idea o all’intuizione proprio di una donna. E non sto parlando di invenzioni per migliorare solamente la vita del genere femminile ma anche di invenzioni che hanno radicalmente cambiato e solitamente migliorato la vita di tutti quanti.
Nella mia ricerca ho fatto una cernita selezionando solo una parte delle invenzioni che si possono attribuire all’idea di una donna ma si tratta solo di una selezione esemplificativa e non fatta con l’intento di sminuire l’importanza delle altre invenzioni nate grazie a un cervello femminile.
Se risaliamo ai primi anni del 1800 già troviamo la prima invenzione di una donna. Tabitha Babbitt, membro di una comunità religiosa. La cosa insolita fu che la Babbitt inventò un arnese che viene solitamente associato al mondo maschile: la prima sega circolare. Tabitha Babbitt aveva notato che le seghe utilizzate dagli uomini della sua comunità erano poco efficaci e necessitavano di miglioramenti. Il movimento delle seghe di allora era poco produttivo e costringeva il boscaiolo a sprecare energie inutilmente. Così la donna ebbe l’idea di costruire una sega che era composta da una lama circolare e un filatoio, alimentata grazie a un pedale a ruota. L’invenzione fu molto apprezzata ma per le sue idee religiose Tabitha Babbitt non la brevettò mai.
Sempre rimanendo nel XIX secolo dobbiamo ricordare un’altra donna Margaret Knight che nel 1860 inventò un macchinario per produrre automaticamente un oggetto che fa parte della nostra quotidianità ormai da sempre: il sacchetto di carta a fondo piatto. Purtroppo la Knight si vide sottrarre l’idea da un uomo, un certo Charles Annan, che scoprì la macchina e ne depositò il brevetto. La Knight ricorse alla legge ma in tribunale Annan si difese sostenendo che una donna non sarebbe mai stata in grado di progettare un’invenzione tanto stupefacente. Margaret Knight non smise di lottare, rispose portando disegni e altri elementi a prova della veridicità della sua tesi e vinse. Ebbe il suo brevetto nel 1871 insieme ai suoi soldi. E quello non fu l’unico brevetto che depositò.
Il 1871 fu l’anno anche di un’altra donna che lasciò il segno nella vita quotidiana inventando qualcosa che oggi più che mai è indispensabile per la nostra vita; il linguaggio di programmazione dei computer. Sto parlando di Augusta Ada King, contessa di Lovelance e figlia del famosissimo Lord Byron. Come premessa bisogna dire che il primo computer fu messo a punto da un uomo, Charles Babbage, proprio nel 1800 ma fu Ada Lovelance che nel 1871 inventò il linguaggio con cui impostare le funzioni della macchina.

A Josephine Cochrane si imputa la maternità di un elettrodomestico che sembra diventato indispensabile: la lavastoviglie. Un’idea partorita e sviluppata nel 1886 dalla ricca signora dell’Illinois non per necessità, considerando che aveva la servitù ad occuparsi dei lavori domestici a seguito delle sue amate cene sociali e cocktail. Un giorno però la Cochrane sbottò con una frase che sarebbe poi passata alla storia: Se nessuno ha ancora inventato una macchina per lavare i piatti lo farò io stessa! e mantenne la promessa inventando un macchinario che riducesse sensibilmente il tempo di lavoro dei domestici e rompesse il minor numero di stoviglie possibili. L’opinione pubblica, allora, ritenne l’invenzione solo un capriccio snobbandola per decenni che, al contrario, trovò subito utilizzo nell’industria della ristorazione e del turismo.
Con l’inizio del XX secolo arrivarono nuove invenzioni partorite da menti femminili. All’inizio del 1900, infatti, una certa Mary Anderson ebbe l’idea di inventare il tergicristallo. All’epoca quando pioveva o nevicava guidare in sicurezza era piuttosto arduo, la pulizia del parabrezza prevedeva che l’autista uscisse dall’auto e provvedesse a pulirlo manualmente. Cosa che oltre ad essere pericolosa costringeva le persone a un dispendio di tempo inutile, allungando i percorsi in modo improponibile. Nel 1903 Mary Anderson depositò il brevetto di un dispositivo fatto di legno e gomma collegato a una leva accanto al volante. Un’invenzione che rivoluzionò il mondo e divenne popolare circa 10 anni più tardi ma la Anderson non ricevette mai alcun profitto.
Un’altra invenzione palesemente ispirata a un gioco inventato da una donna ma diventata famosa con il nome di un uomo è stato il gioco del Monopoly. Non tutti sanno che il Monopoly creato da Charles Darrow e messo sul mercato nei primi anni ’30 del 1900 nasce dall’invenzione di Elizabeth Magie del gioco Landlord’s Game, creato con l’intento di spiegare le idee anti-monopolistiche dell’economista Henry George. Nel 1904 la Magie ricevette solamente 500 dollari e mai più nessun pagamento per i diritti d’autore. E oltre al danno economico Elizabeth Magie dovette anche subire la beffa considerando che il gioco di Darrow andava in tutt’altra direzione rispetto alle idee di George.
Anche un’altra invenzione che fa parte della nostra esistenza tutt’oggi e che nella sua semplicità è geniale è stato inventato da una donna. Sto parlando del bianchetto, chiamato anche scolorina, inventato negli anni ’50 del Novecento da Bette Nesmith Graham, una segretaria texana che lavorava presso una banca. La donna rendendosi conto dei numerosi errori di battitura, dovuti alle prime e imperfette macchine per scrivere, che riempivano i documenti decise di provare a porre rimedio. Considerando che prima di fare la segretaria dipingeva ebbe la folgorante idea di provare a coprire gli errori con della pittura. Fece delle prove miscelando la tempera bianca con altri prodotti di make up e dopo diversi tentativi arrivò a creare il bianchetto.

Prima di chiudere, anche se ci sarebbe ancora molto da dire, è impossibile trascurare una delle invenzioni che ha fatto maggiormente discutere. Sia per il tipo di invenzione che per la donna che ne è stata creatrice. Sto parlando della famosissima attrice Hedy Lamarr che, insieme al musicista George Antheil, durante la Seconda Guerra Mondiale, inventò una guida criptata dei siluri. Un sistema chiamato Secret Communication System, in grado di guidare i siluri, evitando che i segnali venissero intercettati. Il Secret Communication System sembra sia stata una prima, rudimentale, forma di spread spectrum, principio alla base della telefonia mobile.
Fonti:
- Focus. Storia Invenzioni al femminile
- Radio Monte Carlo, 26/03/2015. Le invenzioni delle donne che hanno cambiato il mondo
- Italianotizie, 28/10/2015. Le 18 invenzioni di donne che hanno cambiato il mondo di Daniela Domenici
- PourFemme, 6/06/2017. Le 13 invenzioni delle donne che ci hanno cambiato la vita di Domenico Giampetruzzi
- Elle, 27/05/2018. Il genio è donna (e rivoluziona), ovvero le 10 invenzioni di donne che ci hanno cambiato la vita per sempre di Claudia Santini
- Cosmopolitan, 4/06/2018. 8 invenzioni di donne geniali che hanno cambiato il mondo di Gaia Giordani
- Startupitalia, 13/06/2018. La Top 10 delle invenzioni di donne che hanno fatto la storia e delineato il nostro futuro di Antonella Di Noia
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