di Amelia Settele

Secondo quanto espresso nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani – documento adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel 1948 – il diritto all’acqua è “Un diritto umano e fondamentale”.

È ormai tempo di considerare l’accesso all’acqua potabile e ai servizi sanitari nel novero dei diritti umani, definito come il diritto uguale per tutti, senza discriminazioni, all’accesso ad una sufficiente quantità di acqua potabile per uso personale e domestico – per bere, lavarsi, lavare i vestiti, cucinare e pulire se stessi e la casa – allo scopo di migliorare la qualità della vita e la salute.
Gli Stati nazionali dovrebbero dare priorità all’uso personale e domestico dell’acqua al di sopra di ogni altro uso e dovrebbero fare i passi necessari per assicurare che questa quantità sufficiente di acqua sia di buona qualità, accessibile economicamente a tutti e che ciascuno la possa raccogliere ad una distanza ragionevole dalla propria casa.”

The right of water – Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani – Settembre 2007

Purtroppo nella storia che sto per narrarvi questo diritto è stato negato e alterato con conseguenze ambientali e sanitarie apocalittiche.

Gli eventi che delineano questa vicenda, vedono protagonisti gli abitanti della Cittadina di Flint Town- nello stato del Michigan (Stati Uniti d’America) – la cui rete idrica è inquinata da anni, da un veleno infimo e pericoloso: il piombo.

Flint Town:

Flint Town è il capoluogo di Contea della Contea di Genesee in Michigan. Dista 66 miglia (106km) dalla più famosa Detroit, ed è ubicata lungo le rive dell’omonimo fiume Flint – le cui acque ricopriranno un ruolo essenziale in questa narrazione inammissibile.

Fondata intorno al 1819, Flint è attualmente la quarta area metropolitana più estesa del Michigan. Verso il XIX secolo grazie al Saginaw Trail – rete di percorsi sfruttati sin dai tempi del vecchio Far West che copre gran parte del Sud Est del Michigan, da Detroit a Saginaw attraverso Pontiac e Flint- diventa un’importante zona di lavoro.

Tra il XIX e il XX secolo, gli abitanti di Flint Town specializzano le loro capacità lavorative nella costruzione e nella produzione prima di carrozze e poi di motori, tanto che il centro abitato viene soprannominato: “La Città dei Veicoli”. Nel 1908 la General Motors (GM) apre il suo primo stabilimento, rendendo Flint Town una città produttiva e dinamica con una crescita socio-economica esponenziale soprattutto a partire dalla fine della seconda Guerra Mondiale, fino agli anni ’80.Anche se agli inizi degli anni ’60, i cittadini di Flint Town affrontano già le prime crisi economiche. Ogni crollo finanziario e di conseguenza sociale è correlato al settore metalmeccanico, che vede la sua gestione sempre nelle mani della General Motors. Con la diminuzione del lavoro nelle fabbriche di produzione e assemblaggio dei veicoli, si attua la recessione nel distretto di Flint. Durante i primi anni del 2000 Flint Town è in pieno declino industriale e regressione socio-economica. Ha un tasso elevato di criminalità e viene considerata una tra le città più pericolose d’America. Le fabbriche chiudono, la disoccupazione aumenta. Lo scenario lavorativo non offre altre soluzioni concrete e la povertà inizia a dilagare. Ma il disastro peggiore che attende Flint Town e i suoi abitanti deve ancora arrivare e si concretizza attraverso una decisione politica ufficializzata il 25 Aprile 2014, quando l’allora Governatore Repubblicano Rick Snyder decide di far confluire nella rete idrica della città non più le acque del Lago Heron – utilizzate anche per fornire il bene primario a Detroit – ma quelle del fiume Flint. Scelta adottata senza neppure chiedere l’opinione degli amministratori locali e che dovrebbe far risparmiare oltre 5 milioni di dollari l’anno, allo Stato del Michigan. In realtà sancisce l’inizio della fine per gli abitanti della cittadina, che si ritroveranno a dover lottare duramente per far prevalere la verità e avere salva la vita. Impiegando anni, vite, sforzi e salute.

Per dovere di cronaca è giusto ammettere che le acque del fiume Flint avevano in passato (circa 50 anni prima) già irrorato gli impianti della rete idrica cittadina, ma c’è da sottolineare un particolare troppo importante in quanto: quando fu deciso di utilizzare quelle del Lago Heron, interrompendo di fatto l’approvvigionamento alla popolazione con le acque del fiume, quest’ultimo divenne una specie di “raccoglitore” di scarti inquinanti. Venivano infatti sversati senza cautele o controlli, materiali altamente contaminanti che hanno compromesso sin da subito l’ambiente. Sul letto del fiume giacevano: ricambi di auto, biciclette e frigoriferi, per non parlare del quantitativo di sostanze tossiche non visibili a occhio nudo.

Il 25 Aprile, con la reintroduzione delle acque del fiume Flint nella rete idrica cittadina, senza il consenso degli esperti e la benché minima bonifica e sanificazione agli ex impianti rimessi in funzione per ricominciare la distribuzione dell’acqua, ha inizio la catastrofe.

Ma come è arrivata la tossina nella rete idrica di Flint Town?

L’acqua del fiume Flint è notoriamente alcalina (oltre che inquinata) e messa in circolo nelle vecchie tubature ha innescato la percolazione del piombo nel sistema idrico, arrivando ad avvelenare ancora di più l’acqua e i cittadini stessi che, ignari di tutto, continuavano a usufruirne. In fisica e chimica il termine percolazione spiega il lento movimento di un fluido attraverso un materiale poroso.

Lo scorrere incessante delle acque del fiume nelle vecchie tubature ormai sensibilmente corrose, ha prodotto un livello altissimo di tossicità del liquido che continua ad arrivare dritto nelle case degli abitanti di Flint, i quali si dissetano, cucinano e si lavano letteralmente con del veleno diluito.

Ben presto infatti, la situazione si fa palese perché in molti iniziano ad avvertire un sapore ferroso mentre sorseggiano l’acqua, oltre al fatto che persino il colore varia dal verde, al marrone chiaro. Inoltre dopo i cambiamenti di gradazione e di sapore, la sua velenosità sta facendo ammalare molte persone che, improvvisamente, accusano: epigastralgia, vomito, nausea e perdita di capelli. Eruzioni cutanee e astenia. Un susseguirsi di sintomi che destano allarme e preoccupazione, soprattutto quando a manifestarli sono i più piccoli.

Il tempo scorre, la situazione peggiora sempre più – costringendo gli abitanti ad acquistare acqua in bottiglia non solo per dissetarsi, ma anche per lavarsi e prendersi cura di sé stessi, dei bambini e dei propri animali domestici.

Nel 2015 alcuni gruppi di residenti riuniti cercano di farsi ascoltare dalle Istituzioni che, invece, continuano ad arginare le richieste di supporto e chiarimenti con laconici: A noi risulta tutto nella norma. I reclami inoltrati, vengono sistematicamente rimandati al mittente. La situazione è ancora più tesa quando la spesa per l’acqua in bottiglia comincia a pesare sul già scarno portafoglio familiare della maggior parte della popolazione.

Non dimentichiamo che il 40% della popolazione di Flint Town vive al di sotto della soglia di povertà.

Nel Maggio del 2016, l’ex Presidente Barack Obama (in carica dal 2009 al 2017) visita Flint Town e per “calmare le acque” sorseggia un bel bicchiere pieno, dichiarando:” Va tutto bene”. Non lascia la città senza aver prima elargito ben 10 milioni di dollari.

Gli anni passano e la tossina letale continua ad alterare l’odore, il colore e il sapore dell’acqua e ad avvelenare le persone fino al 2019 quando, entra in carica la Governatrice Democratica Gretchen Whitmer. Con un ritardo mostruoso hanno inizio indagini concrete che conducono a risultati fondamentali su analisi effettuate sia su campioni di liquido prelevato dalle tubature, che su quelle ematochimiche eseguite su piccoli pazienti ricoverati in ospedale.

I test condotti ufficializzano ciò che i cittadini sospettavano da tempo: le acque sono avvelenate e la sostanza tossica rinvenuta a livelli altissimi anche nel sangue dei bambini ha un nome preciso – piombo – e fa paura. Il piombo è un elemento chimico. Sia il piombo che i suoi composti sono neurotossine in grado di accumularsi nel sangue e nelle ossa provocando danni irreversibili al sistema nervoso centrale e al cervello. Si può far diagnosi solo dopo aver esaminato il dosaggio della tossina nel sangue. Nei bambini può provocare gravi deficit cognitivi e nelle donne in gravidanza, danni al feto. Chiunque s’intossichi con questa tossina letale, compromette la sua salute. Inoltre mi preme specificare che: non esiste un livello di piombo nel sangue senza effetti insalubri.

Nel 2015 gli abitanti di Flint Town hanno mosso contro lo Stato del Michigan, del Governatore e delle autorità della città una vera e propria Class Action per avere giustizia.

Grazie ai cittadini uniti, al lavoro di volontari e ad associazioni come l’ American Civil Liberties Union of Michigan, un’organizzazione per la difesa dei diritti civili, il Governo non può più negare la verità, pur avendola respinta per troppo tempo. Arriva la Guardia Nazionale degli Stati Uniti d’America per consegnare acqua in bottiglia alla popolazione. Anche lo star system si mobilita, la cantante e attrice Cher per esempio, dona 180.000 confezioni.

Ma il male è fatto e perpetrato. Oltre la salute, i cittadini diffidano del Governo anche in termini di promesse. Pur avendo elargito svariati milioni di dollari per la bonifica della rete idrica e avviato i lavori di riqualifica delle tubature, gli abitanti di Flint e i loro rappresentanti non si fidano più di ciò che le autorità propongono o dichiarano. Alla luce degli avvenimenti si rende concreta una verità difficile da accettare: pur di risparmiare e far quadrare i conti, il Governo ha messo in pericolo i propri cittadini continuando a negare la verità, ritardando anche i soccorsi.

Sebbene siano stati bonificati e sostituiti alcuni tratti della rete idrica con tubature nuove e riportato le acque del Lago Heron ad approvvigionare la cittadina, il piombo non cessa d’inquinare i condotti. Il danno è irreparabile. La crisi sanitaria è consolidata e senza precedenti, mentre l’attenzione Nazionale sulle condizioni di Flint Town è alle stelle.

Arriviamo a Novembre 2021 – ben sette anni dopo l’inizio di quest’incubo – quando un Giudice Federale ha disposto un risarcimento record di 626 milioni di dollari alla popolazione. Intesa sottoscritta da 81mila su 100mila abitanti di Flint.

“Ne beneficeranno soprattutto i giovani: l’80 per cento della somma va ai 20mila esposti al piombo quando avevano meno di 18 anni e per questo soffrono di disordini neurologici e difficoltà di apprendimento”. Ha dichiarato Nena Woodall presidentessa della Mott Park Neighborhood Association – associazione di quartiere che ha lottato soprattutto per le indennità.

L’indennizzo accordato non lascia gli abitanti di Flint soddisfatti anzi, qualcuno l’ha definito:”Un cerotto su una ferita aperta”. Intanto il resto dell’America continua a donare acqua alla popolazione frustrata che ogni settimana si mette in fila per ricevere il proprio rifornimento limitato.

I costi di questa grave crisi idrica e sanitaria hanno sfondato il tetto del miliardo e incombono sullo Stato del Michigan che – attraverso il suo ex Governatore Snyder (oggi incriminato per quanto accaduto) – aveva portato avanti quest’assurdo progetto per far risparmiare le casse dello Stato, relegando il benessere degli Americani alle necessità di far quadrare il bilancio.

Il Presidente Biden e la sua amministrazione conoscono bene questa realtà. L’arrivo di quest’ultimo alla Casa Bianca ha concretizzato il progetto di rinnovo della rete idrica per l’intera Nazione Americana, che vede investiti su questo disegno di ristrutturazione, ben 45 miliardi di dollari.

Gli Stati Uniti d’America non possono permettersi il ripetere di una catastrofe di tale entità e portata. È imperativo che lo scandalo dell’acqua al piombo, non si trasformi in una “goccia in mezzo al mare”.

Fonti:

  • Lifegate: “Flint, dove migliaia di cittadini bevono acqua contaminata dal piombo”
  • La Stampa: “Il fiume avvelenato e le due Americhe in lotta”
  • Il Post: “L’acqua contaminata a Flint, Michigan”
  • Ansa.it: “Scandalo acqua al piombo, 626 mln alle vittime di Flint”
  • La Repubblica: “I veleni eterni di Flint, la città che ha paura di bere”

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Amelia Settele

Ciao, mi chiamo Amelia Settele! Amo viaggiare, leggere e scrivere. Cito una frase di Tiziano Terzani – uno dei miei scrittori preferiti – perché mi rappresenta tantissimo: Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla.


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