di Amelia Settele
Era il 9 Gennaio 1991 quando – a nove mesi di distanza dalla messa in onda Americana – la rete televisiva Canale5, trasmetteva la prima puntata della serie: “I Segreti di Twin Peaks”.

Diretto e ideato dal visionario regista David Lynch insieme allo sceneggiatore Mark Frost, “Twin Peaks” diventa in breve tempo un vero e proprio fenomeno del “piccolo schermo” – complici un cast in stato di grazia, una colonna sonora da brividi, le atmosfere dark e misteriose che aleggiano sulla storia incentrata sull’omicidio di una giovane. Tutto ruota intorno al cruento assassinio di Laura Palmer una ragazza della provincia americana, che -almeno in apparenza- sembra avere una vita perfetta: di buona famiglia, bella, buona, talentuosa… insomma, l’ineccepibile sweetheart della borghesia media americana. Complice dell’immediato successo, il tormentone che accompagnava la serie, ovvero la famosa frase: “Chi ha ucciso Laura Palmer?”
Come dicevo, una storia nata dal talento e dalla bravura degli sceneggiatori Lynch & Frost, ma un fondo di verità che diede l’input per scrivere la storia c’è… e ora ve ne racconto la vicenda. La sfortunata protagonista è un’incantevole ragazza dalla vita formalmente esemplare per i canoni della sua epoca, la cui morte sconvolge tutti. Fu Mark Frost a prendere spunto da un vecchio racconto che gli favoleggiava spesso la nonna materna, quando era piccolo. E che (forse) iniziava proprio così: “Chi ha ucciso Hazel Drew?”
La storia di Hazel Drew:
Hazel Irene Drew nasce il 3 Giugno 1888 a Poestenkill -Contea di Rensselaer, a Est dello Stato di New York. I suoi genitori erano John & Julia Drew. La bellezza di Hazel la caratterizza sin dall’infanzia. Ha grandi occhi azzurri, pelle di porcellana e lunghi capelli setosi. Un sorriso sicuro e un carattere dinamico e vivace, rimandano all’immagine della tipica “ragazza della porta accanto”. Solare e discreta, da giovanissima (intorno ai 14 anni) lascia la famiglia per andare a lavorare come cameriera. Intorno agli inizi del 900 -nel periodo antecedente al suo omicidio- Hazel lavora nei pressi della città di Troy come governante nella villa di Edward Cary, un rispettato insegnante d’ingegneria, e di sua moglie. Fidata e concreta nello svolgere la sua professione, è davvero brava a eseguire le sue mansioni e ad accudire i piccoli figli della coppia che, oltre all’impiego, le forniscono anche vitto e alloggio. È molto corteggiata e ben considerata nella comunità dove vive, eppure sulla sua vita privata resta sempre molto riservata, tanto da non aver mai avuto storie d’amore o fidanzati conosciuti e ufficiali.
Almeno sino al giorno della sua morte, la vita di Hazel Drew appare ineccepibile…
L’ultimo giorno di vita di Hazel:
Il 7 Luglio 1908 è la data in cui Hazel Drew viene vista in vita per l’ultima volta. I due testimoni oculari che affermano di averla incontrata mentre passeggiava lungo Taborton Road – nei pressi dello stagno Teal dove verrà ritrovata- sono: Rudolph Grum, uomo dedito all’alcool e venditore ambulante di carbone e Frank Smith, un contadino – quasi sicuramente invaghito di Hazel– con un chiaro deficit cognitivo. Successivamente i due uomini verranno inseriti nella lista degli indagati, interrogati e infine scagionati.

Il corpo di Hazel viene trovato l’11 Luglio. Il volto è gonfio e quasi irriconoscibile, riverso dentro lo stagno Teal. Tutto il corpo è compromesso dalla prolungata esposizione nell’acqua che, insieme al caldo estivo, ne hanno agevolato la decomposizione tanto che Hazel verrà riconosciuta grazie ai suoi abiti e alle otturazioni dentali in oro. L’autopsia sul cadavere stabilirà che a uccidere la giovane sia stato un violento colpo alla nuca e che è deceduta proprio il 7, la sera stessa in cui è stata vista da Grum e Smith. L’arma del delitto non sarà mai ritrovata o identificata.
Le indagini:
Il caso viene assegnato a Jarvies O’brien, procuratore distrettuale che con i pochi strumenti dell’epoca, cercherà sino all’ultimo di trovare il colpevole. Le prove portarono a ipotizzare che l’assassino conosceva Hazel, e si è macchiato di un crimine orrendo. Le indagini e gli interrogatori si concentrano sin da subito tra parenti e amici. La rilevanza dell’omicidio prende sempre più rilievo non solo tra le persone che conoscevano la vittima, ma anche a livello mediatico. Il caso è seguito a livello nazionale con testate giornalistiche del calibro del Washintgon Post, che dedicano ampio spazio alla storia di Hazel Drew. L’attenzione dell’opinione pubblica e mediatica è incessante e gli investigatori presto raccolgo indizi che li portano a capire che Hazel aveva una doppia vita e quel velo che ne custodiva i segreti sta per essere strappato, compromettendo per sempre la sua reputazione…
Le verità nascoste:

Quello che emerge dalle indagini e dagli indizi raccolti dal Procuratore O’brien e dalla Polizia locale, rende chiaro che Hazel Drew non era tanto ingenua come appariva. Ma andiamo con ordine… Sin dal ritrovamento del cadavere, saltano subito agli occhi l’alta sartorialità degli abiti indossati dalla giovane. Vestiti cuciti su misura e di buon pregio. Inoltre, si scopre presto che Hazel non era diretta in quella zona per una semplice passeggiata, ma sicuramente doveva incontrare qualcuno visto che i suoi bagagli erano già pronti al deposito della stazione. Quindi Hazel dopo l’appuntamento, sarebbe andata alla stazione per intraprendere un viaggio? E se sì, dove? Venne scoperto che la giovane spesso si recava a New York e aveva uno stile di vita ampiamente superiore alle sue disponibilità economiche. Il suo lavoro di governante non le avrebbe mai potuto permettere tali risorse e mezzi. Inoltre durante la perquisizione delle valigie, vengono trovati altri abiti di ottima fattura, gioielli personalizzati, cartoline e una fitta corrispondenza epistolare tra la giovane e dei misteriosi amanti che firmavano le proprie lettere solo e soltanto con delle sigle.
Le prove non furono facile da reperire perché la famiglia Drew era molto poco collaborativa, anzi quasi reticente, ma alla fine la polizia riuscì a scoprire nuovi indizi che li portarono a comprendere che dietro l’omicidio di Hazel si nascondevano segreti e bugie.
Inoltre le indagini si concentrano su un evento della vita di Hazel avvenuto l’inverno prima dell’omicidio. Tra il 1907 e il 1908, per un improvviso quanto misterioso problema di salute, Hazel si rifugia nella fattoria dello zio William Taylor a Taborton Montain, dove resta allettata per oltre un mese. Nessuno degli altri famigliari la va a trovare, neppure i genitori. Pur vivendo tutti in zone limitrofe nessun’altro oltre lo zio, il fratello e la cognata – che l’aiuta e la cura – la vede. Riceve ed invia solo alcune lettere alle amiche più intime, ma durante le indagini sua zia Minnie Taylor riesce a farle distruggere. S’ipotizzò che la permanenza forzata in quella fattoria, celava il tentativo di partorire o di abortire un figlio sicuramente concepito da una relazione clandestina. Per di più il Procuratore O’brien scoprì che nessun medico venne contattato per curare e visitare Hazel.
Tante ipotesi, alcune prove, ma l’ostruzionismo della famiglia e dei conoscenti della vittima non aiuta né supporta il lavoro degli inquirenti. A capo di questo boicottaggio c’è proprio la zia più vicina a Hazel, Minnie Taylor. Già fautrice della distruzione delle lettere, si scopre che pochi giorni prima dell’omicidio, la giovane passa del tempo proprio con lei. Inoltre il 6 Luglio, appena un giorno prima della sua morte, Hazel decide di licenziarsi in modo fulmineo.

Spuntano nuove verità e tanti nomi di presunti amanti, più o meno noti. Come tasselli di un complicato puzzle, le indagini si susseguono e nella lista dei sospetti, oltre ai nomi di Grum e Smith si aggiungono quello dello zio William -che dopo essere rimasto vedovo era caduto in un forte stato depressivo- e quello del figlio di una ricca vedova della zona, anche se non sembra avere nessun tipo di contatto con la vittima. La lista continua e si fa sempre più corposa, includendo il nome di un facoltoso uomo d’affari di Albany, un dentista sposato e un addetto ai treni che si sussurrava la incontrasse di nascosto. Risalta tra i sospettati anche il nome del ricchissimo proprietario alberghiero Henry Kramroth, su di lui addirittura si ipotizzava che oltre a essere uno dei possibili amanti di Hazel, utilizzasse alcuni ambienti dei suoi alberghi per organizzare orge e incontri inquietanti.
Tanti nomi, molti interrogatori, spunti di verità, ma nessun colpevole. Nessuno di loro venne incriminato per l’omicidio di Hazel.
Il femminicidio della giovane rimane un cold case. Troppe domande sulla vita di Hazel Drew, non potranno mai avere una significativa risposta in quanto il delitto resta senza un reo. Sono passati più di 100 anni e le verità a esso legate, ci conducono a una sola costante che vede la vita di Hazel intrisa di silenzi, segreti e bugie.
Leggenda vuole che il suo fantasma si aggiri ancora oggi nei pressi dello stagno, in cerca di giustizia e veridicità. Mentre la storia continua a ripetere: “Chi ha ucciso Hazel Drew?”
Fonti:
- Mauxa: “La misteriosa morte di Hazel Drew, un caso di femminicidio che sconvolse la comunità”
- Vanilla Magazine: “1908: l’omicidio di Hazel Drew, che ispirò “I segreti di Twin Peaks”
- Fanpage: “La vera storia dietro Twin Peaks”
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Ciao, mi chiamo Amelia Settele! Amo viaggiare, leggere e scrivere. Cito una frase di Tiziano Terzani – uno dei miei scrittori preferiti – perché mi rappresenta tantissimo: Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla.