Dalla nostra inviata Maria Domenica Celano

La prima recensione dei libri nati in seno al progetto GoPubDreams, progetto dedicato agli scrittori ideato da C.S.D.R. Writing Services. Oggi la nostra inviata Maria Domenica Celano recensisce il breve ma interessante saggio sul bullismo della dottoressa Ileana Aprea: Bulli si nasce o si diventa? disponibile in formato ebook su tutti gli store online (per sapere tutto sul libro e su dove acquistarlo visita la pagina I libri pubblicati con GoPubDreams. Per scoprire tutto sul progetto visita la pagina di GoPubDreams).

Ma ora leggiamo cosa pensa la nostra Maria Domenica di questo libro.

La recensione

La dottoressa Ileana Aprea ci introduce in un argomento di attualità non solo Italiano, ma mondiale. La natura e la dimensione del Bullismo e le sue varie tipologie, con le loro caratteristiche e loro difficoltà, non sono di facile comprensione anche perché non è facile riconoscerlo, né come affrontarlo e né come risolverlo. La lettura di questo se pur breve saggio ci può aiutare ad entrare nel mondo dell’umano, un mondo di sviluppo fisico e psicologico molto articolato, che si districa negli ampi meandri di una società in continua evoluzione sociologica e tecnologica.

Conoscere e comprendere questo fenomeno per arginarlo e limitarne i danni, è compito e responsabilità dell’intera società umana, perché in essa tutti i componenti hanno un ruolo educativo, affinché le giovani generazioni crescano sani ed immuni da comportamenti sfavorevoli come il Bullismo.

In queste poche pagine e con un linguaggio curato e comprensibile Ileana Aprea ci fa entrare nel corretto significato del termine Bullismo, nella sua dimensione, nelle sue varie sfaccettature comportamentali, nella “indifferenziazione” generazionale. Ci rende partecipi delle condizioni che lo favoriscono, dei luoghi dove attecchisce e delle modalità con le quali si manifesta e i suoi effetti su chi lo subisce; inoltre ci fa scoprire le fragilità intellettuali ed educative e ci suggerisce le strategie per affrontarlo e diminuirne l’estensione per non farlo diventare un comportamento usuale di massa.

Partiamo dalla constatazione che non vi è differenza di sesso, per cui i bulli sono individui di entrambi i sessi e di età che non appartiene più all’adolescenza ma anche all’infanzia, pertanto alla domanda “cos’è il Bullismo”, la risposta: -comportamenti aggressivi nei confronti di coetanei -, ci addentra nella realtà quotidiana, che esso riguarda sia i maschi, sia le femmine solamente con modalità espressive differenti. I maschi esprimono le loro prepotenze in modo diretto, con aggressioni fisiche e verbali e vengono rivolte allo stesso sesso.

Le femmine invece utilizzano modalità indirette di prevaricazione e le rivolgono sia alle loro coetanee sia ai maschi. Il luogo dove inizia il fenomeno del bullismo è la scuola, luogo di aggregazione sociale, dove è più facile individuare la preda e sfogare la propria rabbia. La dottoressa Aprea ci pone di fronte a un fenomeno che viene individuato e studiato già dagli inizi degli Settanta prima in Scandinavia e successivamente in Gran Bretagna e in Australia, differenziandolo da altre due situazioni negative sociali giovanili come il vandalismo e il teppismo e abbassando l’età di concretizzazione. Il bullismo, viene così definito, introverso, una specie di cannibalismo psicologico interno al gruppo dei pari.

La scoperta che il fenomeno si verifica nella scuola e già nella scuola materna, è sgradevole e inaccettabile per tutti coloro che si occupano di educazione. La classe ne viene coinvolta, malgrado non lo voglia, per due motivazioni fondamentali: una la paura di essere vittime future dei bulli, la seconda per mettersi in evidenza nei loro confronti. Gli insegnanti non sempre sono preparati ad affrontare la problematicità e a volte ne sono coinvolti a loro volta, mentre gli insegnanti che provano a fronteggiarlo e parlarne con i genitori si trovano di fronte alla negazione del fenomeno, il quale negli anni si è diffuso e ampliato e, seppur inizialmente era fuori dai confini della nostra bella Nazione, nella seconda metà degli anni Novanta gli studi che vengono effettuati dichiarano che anche l’Italia ne è coinvolta.

Arrivano segnalazioni di bullismo di esclusione (Ijime) dal Giappone, si tratta di violenza scolastica, che si verifica all’interno della scuola e viene attuata da un gruppo di studenti, che identifica tra i compagni di classe un individuo incapace di reagire, il quale viene sottoposto a pratiche vessatorie e disumanizzanti per periodi lunghi, che portano in alcuni casi anche al suicidio. Il tutto si verifica con il silenzio della classe e anche degli insegnanti. Una parte del mondo si mobilita.

I vari tipi di bullismo: verbale, psicologico, fisico e in ultimo il cyberbullyng (bullismo elettronico) non possono e non devono essere ignorati, ma conosciuti, studiati, compresi nella loro nascita, nella loro evoluzione, nei loro effetti, costruire strategie per arginarli e nelle possibilità debellarli. La classificazione del problema ci disorienta, ma conoscerli ci permette di modificare i comportamenti di tutti i soggetti operanti.

Gli atteggiamenti provocatori non possono e non devono essere ignorati perché gli effetti sono devastanti in coloro che subiscono, in quanto perdono autostima, si chiudono in loro stessi, non raccontano, diventano rabbiosi, si auto-puniscono, si ammalano per non andare a scuola, perdono fiducia e si sentono un nulla. Il compito di chi si accorge di ciò che sta accadendo è proprio quello di aiutare la vittima ad avere fiducia per essere aiutato a superare le inter-relazioni deviate.

Spesso i genitori per impreparazione, disattenzione, giornate lavorative impegnative, non si accorgono dei cambiamenti del proprio figlio. Bisogna però tener conto anche delle condizioni educative nelle quali gli adulti divenuti genitori sono cresciuti.

L’ambiente scolastico è un contesto che raccoglie i differenti ambienti familiari in cui gli individui crescono e si formano. Un ambiente familiare dove i comportamenti sono molto permissivi, dove non si impongono dei limiti e delle regole provocano atteggiamenti e comportamenti nei confronti dei coetanei di ubbidienza e sudditanza al contrario di un ambiente familiare aggressivo che può dare vita a comportamenti remissivi ma in relazioni con gli altri molto rabbiosi e aggressivi.

La lettura di queste pagine ci mette di fronte alle tante difficoltà che genitori ed educatori devono affrontare, i quali possono essere a loro volta persone anche loro con fragilità e vissuto non di facile accettazione. Il bullismo è entrato in tutte le classi sociali e i protagonisti sono carnefici e vittime, uno scambio di ruolo non facilmente identificabile.

Gli studi e la conoscenza hanno il compito di aiutare ad arginare il fenomeno, a correggere i protagonisti nella loro azione comportamentale, anche se ciò richiede energia e tempo e non sempre le strategie sono attuabili. L’obiettivo da tenere sempre presente nell’impegno sociale e preventivo è il benessere psico-fisico dell’individuo, pertanto famiglia e scuola sono chiamati a collaborare.

L’educazione socio-affettiva si pone quindi sulla linea della prevenzione nell’ambito dell’Educazione alla salute e ha come obiettivo quello di accrescere l’autostima del singolo individuo, aumentando la fiducia nella vita e nelle proprie capacità positive, per trovare autonomamente le risorse e gli strumenti per affrontare le situazioni di disagio e scoprire le condizioni di benessere, di agio, di salute sia negli aspetti fisici sia negli aspetti educativi, culturali e relazionali.

Immergersi tra le parole del saggio di Ileana è come entrare in un mare dalle dolci onde, che ti avvolgono, ti cullano, ti scuotono per darti la corretta sferzata per correggere e frenare comportamenti errati.

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Maria Domenica Celano

Maria Domenica Celano è un’insegnante in pensione. Divulgatrice di Arte (anche culinaria) e paesaggistica Lucana e Italiana. Per Il Salotto di Ceci Simo si occupa della rubrica: Domenica in Italia.


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