di Amelia Sèttele

Dopo aver narrato la storia dell’isola Ferdinandea – l’isola che non c’è (articolo qui) – mi ritrovo ancora una volta in Sicilia. E più precisamente nella selvaggia, quanto poco conosciuta isola di Alicudi.

Alicudi è un’isola appartenente all’arcipelago delle Eolie. I suoi abitanti in dialetto siciliano vengono chiamati Arcudari.

È un’isola lontana dalle rotte turistiche. Selvaggia e bellissima, è la protagonista indiscussa di questo racconto, insieme alle sue “Donne Volanti”.

Sì, avete letto bene: ad Alicudi per anni, gli isolani hanno dichiarato di aver avvistato donne volteggiare alte nel cielo.

E la scienza , sotto certi aspetti e dopo molto tempo,ha dato loro ragione.

Ma chi erano le Donne che venivano viste volare tra le nuvole nel cielo di Alicudi?

Streghe? Mah!

In realtà, non c’erano solo loro a rendere surreale l’atmosfera sull’isola, perchè molti uomini affermavano di riuscire a tagliare le trombe marine con una spiga di grano ed erano pervasi da una forza sconosciuta.

Maghi? Chissà!

Quello che è certo, è che tutto ha avuto inizio nel 1902 mentre sull’isola s’impastava il pane con una farina di segale “diversa”, più scura.

Nessuno sembrò preoccuparsi di questa differenza cromatica nel cereale utilizzato. E se anche ci fu qualcuno che s’insospettì nel maneggiare quel chicco dal colore stranamente nero, neanche uno pensò di gettarlo. Era un bene primario e impossibile da sostituire. Pertanto il cereale fu utilizzato e il pane portato in tavola.

Di lì a pochi giorni, sussurri e pettegolezzi iniziarono a serpeggiare tra gli abitanti di Alicudi. In molti raccontavano di vedere donne affacciarsi dai balconi per spiccare il volo e piroettare nel cielo. Le donne volanti spesso venivano viste trasformarsi in corvi. Altri dichiaravano di incontrare diavoli, fate, gnomi e altre creature fantastiche. Gli animali apparivano e scomparivano in un battito di ciglia.

Si susseguivano i racconti chimerici, s’incremantavano il numero di abitanti colpiti da queste esperienze dai contorni fantastici, magici e altrettanto inquietanti. Il tempo passa e la magia sembra non voler allontanarsi dall’isola anzi, si radica nelle giornate come nelle notti di Alicudi.

Per circa tre anni, gli abitanti dell’isola vissero strane esperienze, allegoriche visioni e fantastiche avventure.

La coltre di magia e mistero che avevano avvolto l’isola, sembrò svanire intorno al 1905.

Le allucinazioni come erano improvvisamente apparse, inaspettatamente scomparvero.

Solo molti anni dopo, si scoprì chi (ma sopratutto cosa) causò le allucinazioni collettive ad Alicuri: la segale!

Il cereale piantato e raccolto in quegli anni, era stato invaso da un fungo parassita – il cui nome scientifico è Claviceps purpurea– che attacca e infesta le graminacee.

Questo stesso parassita che aveva reso la spiga della segale biforcuta (segale cornuta), è in natura un potente allucinogeno.

Nel 1943 lo scienziato svizzero Albert Hoffman, per la prima volta, sintetizzò e apprese dal micelio di questo fungo parassita, l’acido lisergico. Principio naturale e attivo della famosa LSD: una delle più note e potenti sostanze psichedeliche che l’uomo conosca.

La Claviceps purpurea, se assunta in piccole dosi può causare solo stati allucinogeni, mentre se ingerita in forti quantità può portare alla morte.

Quindi, sull’isola di Alicudi non c’erano streghe, maghi o creature fantastiche, ma tante persone sotto l’effetto di questo allucinogeno naturale…

Nonostante le spiegazioni scientifiche e la scomparsa degli strani eventi, ad Alicudi ancora oggi si narrano i voli pindarici di bellissime donne, la forza magnetica di alcuni uomini e gli incontri con creature fantastiche tra quei paesaggi inviolati e la magia delle onde…

Oggi che è abitata da poco meno di 100 persone e la sua terra resta primitiva e affascinante mi chiedo: è stato tutto frutto di allucinazioni o quest’isola è davvero magica?


Fonti:
  • Sicilia fan: “Ecco perché Alicudi è l’isola delle donne che volano”
  • Mistery world: “Alicudi e il mistero delle donne volanti”
  • Eccellenze meridionali: “Perché Alicudi è l’isola delle donne che volano?”

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Amelia Sèttele

Ciao, mi chiamo Amelia Sèttele! Amo viaggiare, leggere e scrivere. Cito una frase di Tiziano Terzani – uno dei miei scrittori preferiti – perché mi rappresenta tantissimo: Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla.


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