di Amelia Settele

Manchac, conosciuta anche come Akers è una delle paludi più nefaste d’America. Da tempo immemore viene definita: inospitale, pericolosa e maledetta. Tra le sue acque trovano riposo e riparo enormi alligatori e leggenda vuole che sia anche il rifugio del Rougarau (Uomo Lupo). Il lento scorrere delle sue acque, si intreccia al peso delle leggende e ai suoni di una natura primordiale e forte.

Una zona tanto selvaggia ma non del tutto incontaminata perché per un tratto è attraversata anche dal Manchac Swamp Bridge – i cui pilastri affondano nella palude. Uno dei più spettacolari ponti sull’acqua- inaugurato nel 1979 lungo 120.400 piedi (36.710 metri) – che permette ai viaggiatori della I-55 di ammirare questo scenografico connubio tra natura, racconti e cemento.

Chissà se anche i viaggiatori che attraversano il ponte sono coscienti come gli abitanti della zona, delle leggende che caratterizzano la palude del Manchac?

Questo lembo di terra, abitato principalmente da pescatori, dista poche miglia da New Orleans ed è bagnato da due laghi: il Lago Portchartrain e il Lago Maurepas. Ma oltre alla sua incontaminata bellezza, ad attirare la curiosità del mondo e la mia penna, sono le leggende a essa legate:

La storia della Palude del Manchac e della “Principessa Julie”:

È uno dei 10 luoghi più spaventosi al mondo e la sua storia ci riporta indietro nel tempo, sino agli inizi del ‘900. Nel 1915 in questa zona sorgevano tre villaggi. In uno di questi viveva Julie, che occupava un ruolo di estrema importanza e rilievo nella comunità in quanto veniva considerata alla stregua di una Principessa… sì, una Principessa Voodoo!

Leggenda narra che Julie praticasse le arti oscure e fosse molto temuta e rispettata tra gli abitanti. Viveva nella sua palafitta ed era astuta e caparbia.

Julie, come gli altri residenti, spesso venivano invitati ad abbandonare le proprie case per permettere agli investitori del tempo, di mettere le mani su quella zona che -da sempre- faceva gola a molti.

Ma la “Principessa Julie” non spezzò mai il suo legame con quella terra, tanto da diventarne parte della leggenda perché quando si ammalò, visto anche il clima non proprio salubre della palude, era dedita rimanere sulla veranda della sua abitazione a dondolarsi sulla sedia, impegnata a canticchiare un inquietante motivetto, precursore del suo mito:

Un giorno morirò, ma tornerò e porterò tutti con me.”

Quando quel giorno arrivò, il suo funerale fu accompagnato da un fortissimo temporale che spazzò via tutto, dalle case ai suoi abitanti. Li trascinò via, facendoli sparire letteralmente nel nulla…

Secondo la leggenda della palude, Julie e gli altri abitanti dei villaggi in realtà sono tornati dal regno dei morti sotto forma di spettri per continuare ad abitare il Manchac. La storia inoltre li identifica anche reincarnati nei famosi alligatori che infestano Akers. Esisterebbe persino un alligatore gigante con gli occhi gelidi, grandi e astuti, come quelli della Principessa Voodoo, sulla cui fronte sarebbe addirittura incastrato un rubino enorme… proprio come quello che indossava sempre Julie!

Questa storia sussurrata e passata di generazione in generazione, porta con sé poche concrete notizie sulla reale esistenza di una donna chiamata Julie, ma le informazioni dell’epoca ci assicurano che proprio nel 1915 un uragano di devastante potenza, si abbatté su quelle terre portando desolazione e supplizio. Elemento questo che decreta la Palude maledetta come luogo di riposo – eterno ed etereo – della “Principessa del Voodoo” e i suoi conterranei. Ancora oggi durante le escursioni che vengono organizzate nella zona, è facile poter vedere le lapidi delle vittime di quel nefasto nubifragio.

Sicuramente la storia che vi ho appena narrato, arricchisce di leggende e superstizioni questo lembo di terra che è la culla anche di un altro mito inquietante e pericoloso: il Rougarau.

Il Rougarau:

Quando si parla del Rougarau, bisogna per un attimo abbandonare la Louisiana e tornare in Europa, e più precisamente in Francia, dove il mito ha le sue origini. Infatti la parola stessa “Rougarau” sembra discendere proprio dal francesce – Loup Garou e la sua traduzione significherebbe: “Lupo Mannaro”. Infatti in Louisiana, la leggenda del lupo mannaro si diffuse principalmente nella comunità francese che abitava la regione.

Il Rougarau – o Rugaru – è una creatura mostruosa che abiterebbe la palude del Manchac e che alimenterebbe il suo mito, tra gli specchi d’acqua di questo luogo infestato non solo di miti e leggende, ma anche di una natura ancora in grado di essere l’unica protagonista.

Secondo il mito, il Rougarau ha solo palesato la sua presenza con avvistamenti ma nessun tipo di aggressione. Si narra che il Rougarau è un uomo colpito da una maledizione scagliata con un rito voodoo da una potente sacerdotessa, o da una strega influente e che solo chi lancia l’anatema può toglierlo prima del tempo. La maledizione, infatti, avrebbe una durata di 101 giorni dopo dei quali l’uomo schiavo del sortilegio può liberarsene succhiando il sangue alla prossima vittima condannata a trasformarsi nel “nuovo Rugaru”.

Ci si può proteggere dalla Bestia, posizionando 13 oggetti fuori dalla propria abitazione perché il Rougarau sarebbe in grado di contare solo fino a 12 e che incapace di contare un numero maggiore, si distrarrebbe non portando più avanti il suo agguato. Ultimamente gli avvistamenti del Rougarau sono notevolmente diminuiti, ma restano le dichiarazioni passate a celebrare questa storia.

Ma sono proprio le testimonianze discordanti di persone che affermano di essersi imbattuti nel Rugaru a non darne una definizione precisa e concreta, facendogli assumere contorni ancora più inquietanti e sinistri. Le storie legata al suo nome ci riportano a diverse descrizioni che spaziano dal: lupo mannaro, al vampiro per finire all’alligatore gigante… Certo è, che sono tutti personaggi di un folklore frutto di un mix tra culture diverse che da secoli rendono la terra della Louisiana affascinante non solo a livello paesaggistico, ma anche storico. La palude del Manchac ne rappresenta il giusto emblema tra superstizione, storia e una natura selvaggia ancora in grado di dominare gli elementi ma soprattutto l’uomo, che la teme e la rispetta.

Fonti:

  • Pensiero Spensierato: “Manchac Swamp, la palude più infestata al mondo”
  • Fantasmi Italia: “Manchac, l’inospitale palude infestata della Louisiana”
  • Dangerous Road: “Manchac Swamp Bridge”
  • Pelican State of Mind: “Storia del Rougarou: il lupo mannaro della Louisiana”

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Amelia Settele

Ciao, mi chiamo Amelia Settele! Amo viaggiare, leggere e scrivere. Cito una frase di Tiziano Terzani – uno dei miei scrittori preferiti – perché mi rappresenta tantissimo: Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla.


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