Giulio Cesare di William Shakespeare, Teatro Metastasio, Prato, dal 25 al 28 gennaio 2018. Con Michele Riondino, adattamento e regia di Alex Rigola.

Ringraziamo l’Ufficio Stampa del Teatro Metastasio di Prato per averci segnalato questo evento

Teatro Metastasio

Prato  

25/28 gennaio 2018 | feriali ore 20.45, sabato ore 19.30, domenica ore 16.30

GIULIO CESARE

di William Shakespeare 
traduzione
 Sergio Perosa
adattamento e regia 
ÀLEX RIGOLA
con 
Michele Riondino
e con
 Maria Grazia Mandruzzato,
Stefano Scandaletti, Margherita Mannino,
Leda Kreider, Francesco Wolf,
Eleonora Panizzo, Pietro Quadrino/Eleonora Bolla,
Riccardo Gamba, Laia Santanach,
Beatrice Fedi, Davide Sportelli 

spazio scenico 
Max Glaenzel
spazio sonoro 
Nao Albet 
illuminazione 
Carlos Marquerie
costumi 
Silvia Delagneau
assistente alla regia 
Lorenzo Maragoni

produzione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale

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William Shakespeare scrisse Giulio Cesare nel 1599, ispirandosi in parte a fatti storici e in parte alla traduzione di Sir Thomas North delle Vite dei nobili greci e romani di Plutarco. L’opera comprime i tre anni che vanno dalla vittoria di Munda nel 45 a.C. al suicidio di Bruto nel 42 d.C. per farli durare meno di sei giorni. Questa compressione degli eventi fa sì che l’intera narrazione sia un unico, ininterrotto conflitto, sia a livello personale che politico.
Un conflitto che attraversa anche la nuova versione del più celebre dramma storico shakespeariano, affidata dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale allo spagnolo Àlex Rigola, e che trova in Michele Riondino, apprezzato attore di cinema, teatro e televisione, l’interprete ideale per il ruolo del nobile Marco Antonio.
Direttore della Biennale Teatro di Venezia, Rigola realizza la sua prima regia italiana tornando all’opera che lo fece scoprire a livello internazionale. Un testo epico, intenso ed appassionante, che ruota intorno all’esercizio del potere, in questa versione impersonato da una donna, Maria Grazia Mandruzzato, nel ruolo di Cesare.

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In lei si raccolgono le tante espressioni di ‘donne al comando’ che al giorno d’oggi, nella politica come nell’economia, gestiscono le leve del potere con la stessa inflessibile determinazione dei loro omologhi uomini, se non di più. È la dimostrazione che, al di là delle questioni di genere, tutta l’umanità è per sua natura soggiogata dalla fascinazione che esercita il predominio dell’uno sull’altro. Del resto chi incarna il potere ha gioco facile nel condizionare un’umanità alienata, immobile, ferma sulle proprie posizioni, quasi rassegnata, riluttante a mettersi in gioco per cambiare lo stato delle cose.
Vivere appesi ad un filo, in uno stato di precarietà, di contraddizione continua, di violenza pervasiva e latente: da questa condizione umana prende avvio la strada che Rigola ha scelto di percorrere per guidare il lavoro dei 12 attori in scena. Come si può gestire la violenza che divide gli uomini? Come si fa a chiedere a qualcuno, anche se solo per finzione, di uccidere un proprio simile? Quali sono i presupposti da cui partire per organizzare una rivoluzione?
Su queste ed altre questioni, eternamente attuali, si è confrontato il cast selezionato dal regista spagnolo, che contempla performer con alle spalle esperienze internazionali accanto ad artisti quali Romeo Castellucci, Jan Fabre e Sasha Waltz (Silvia Costa, Pietro Quadrino, Raquel Gualtero, Andrea Fagarazzi e Beatrice Fedi,), come pure giovani e talentuosi attori che si sono formati nella scuola del Teatro Stabile (Margherita Mannino, Eleonora Panizzo e Riccardo Gamba).
I ruoli centrali di Bruto e Cassio sono invece stati affidati a due interpreti di grande esperienza come Stefano Scandaletti e Michele Maccagno. I loro personaggi, pur così diversi e mossi da intenzioni all’apparenza opposte, arrivano a credere contemporaneamente che l’assassinio del leader sia l’unica via percorribile.

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Ma dopo il delitto? Che cosa costruiranno una volta messo a segno il loro piano di distruzione? Bruto, Cassio e gli altri congiurati non sanno quali saranno le conseguenze delle loro azioni. In fondo sono semplicemente degli esseri umani e in quanto tali pieni di contraddizioni. Agiscono perché credono che sia necessario un cambiamento e per questo decidono di uccidere Cesare. La verità però è che non sanno esattamente cosa succederà dopo; non sanno che il sogno utopico della repubblica resterà inascoltato, che la violenza genera solo altra violenza, che parlare di democrazia non è possibile, ora come allora.
In questo dramma romano non ci sono eroi ma soltanto uomini. E non ci sono eroi perché nel 
Giulio Cesare, non ci sono certezze, né valori assoluti. Tutto passa e tutto cambia; i miti sorgono e decadono per essere sostituiti da altri che a loro volta crolleranno; la realtà è inafferrabile e sfuggente, osservabile da mille punti di vista, suscettibile di mille interpretazioni.
Come quelle che attraversano questa versione del testo: contemporanea, viscerale, fuori dagli schemi e dalle categorie. Un 
Giulio Cesare che interroga lo spettatore e lo mette di fronte a se stesso, senza mezzi termini.
Uno spettacolo di respiro internazionale, che riunisce attorno a Rigola una serie di collaboratori eccellenti, capaci di dare concretezza alla sua personalissima idea registica: dallo spazio scenico atemporale di Max Glaenzel all’universo sonoro post-contemporaneo di Nao Albet, dalle luci evocative di Carlos Marquerie ai costumi tra il classico e il pop ideati da Silvia Delagneau.
Una produzione che varcherà anche i confini nazionali, per portare in Europa il talento e la passione degli attori italiani coinvolti in questa nuova avventura del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale.

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TEATRO METASTASIO

Programma stagione 2017-18

 

 

13 / 18 febbraio 2018 – PRIMA NAZIONALE

Valerio Binasco raccoglie in NIGHT BAR tre pezzi brevi di Harold Pinter – Il calapranziTess e L’ultimo ad andarsene – ambientati in un bar di periferia, il primo, in un bar in disuso il secondo ed in un bar-night il terzo, per inscenare l’assurdo dell’esistenza attraverso la voce di tre personaggi notturni (interpretati da Nicola PannelliSergio Romano e Arianna Scommegna) che sembrano malinconici clown senza naso rosso. (prod. Teatro Metastasio di Prato/Teatro Stabile di Genova)

 

15 / 18 marzo 2018

Konstantin Bogomolov, regista protagonista della scena russa, presenta un riadattamento del capolavoro dostoevskijano DELITTO E CASTIGO riconducendolo alla nostra più bruciante contemporaneità senza riscriverne il testo originale. (prod. Emilia Romagna Teatro Fondazione)

 

4 / 8 aprile 2018

In occasione del cinquantenario dalla morte di Don Lorenzo Milani, VANGELO SECONDO LORENZO, scritto da Leo Muscato (che cura anche la regia) e Laura Perini, è un viaggio nel mondo del Priore di Barbiana che prova a divulgare la preziosa rarità d’un pensiero vibrante e radicale ripercorrendo le stagioni della sua breve vita e del suo apostolato sacerdotale (prod. Elsinor/Arca Azzurra/Teatro Metastasio di Prato/Istituto Dramma Popolare di San Miniato)

 

17 / 22 aprile 2018 – PRIMA ASSOLUTA

Dopo il poetico e intimo Un quaderno per l’inverno, il regista Massimiliano Civica e l’autore Armando Pirozzi firmano BELVE, una farsa che racconta una delirante cena tra due coppie, tra frutti di mare avvelenati, strane macchinazioni e improbabili convitati. Una storia che ribalta di continuo il folle gioco del dominio che ogni personaggio stabilisce sull’altro, ovvero una riflessione sul denaro e sul potere allegramente prossima all’incubo e alla follia. (prod. Teatro Metastasio di Prato)

  

 

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Info Teatro Metastasio – tel 0574 608501

Info stampa Cristina Roncucci 0574 608504 – 347 1122817

 

 

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