Teatro Magnolfi, Prato, dal 27 aprile al 6 maggio 2018: Sandro Lombardi. Il primo fine settimana è dedicato a IL RITORNO DI CASANOVA (da venerdì 27 a domenica 29); il secondo a TRE LAI. Cleopatràs-Erodiàs-Mater Strangosciàs (da venerdì 4 a domenica 6). Mercoledì 2 e giovedì 3 due piacevoli conversazioni con il pubblico che ha visto o vedrà i due spettacoli che Sandro Lombardi ha scelto per raccontarsi in scena.
Ringraziamo l’Ufficio Stampa del Teatro Metastasio di Prato per averci segnalato questo evento.
TEATRO MAGNOLFI
Prato
27 aprile / 6 maggio 2018
SANDRO LOMBARDI
È considerato uno degli artisti più carismatici e poliedrici del panorama teatrale italiano e da molti il più grande attore della sua generazione, critici e ammiratori lo hanno paragonato a Louis Jouvet, Sergio Tofano, Jean-Louis Barrault, Totò, Mischa Auer, Edoardo De Filippo, Eleonora Duse, Ciccio Ingrassia, Vittorio De Sica, Romolo Valli. Il suo romanzo di formazione, Gli anni felici. Realtà e memoria nel lavoro dell’attore(Garzanti, 2004) racconta la sua progressiva scoperta del teatro, ma anche di musica, pittura, poesia. Fondamentale è l’incontro con Federico Tiezzi perché, sotto la sua guida, inizia a fare teatro. Di questa prima fase si ricordano spettacoli su testi di Jacopone da Todi, Anna Frank, Allen Ginsberg, Bob Dylan, Federico Garcia Lorca, Pier Paolo Pasolini, Thomas S. Eliot, Bertolt Brecht. Sempre diretto da Federico Tiezzi, Sandro Lombardi partecipa in questi anni a molti spettacoli, fra i quali Vedute di Porto Said, Punto di rottura, Crollo nervoso. La compagnia Lombardi-Tiezzi affida a Sandro Genet a Tangeri, Ritratto dell’attore da giovane, Vita immaginaria di Paolo Uccello, Hamletmachine.
Al Metastasio dal 1989 al 1991 si realizza il progetto Divina Commedia (Commedia dell’Inferno, Il Purgatorio, Il Paradiso). Seguono, fra gli altri, l’Adelchi, Edipus, Porcile, Nella giungla delle città, L’illusion comique, Cleopatràs, L’apparenza inganna, L’Ambleto, Antigone di Sofocle, Gli Uccelli, I giganti della montagna, Erodiàs, Passaggio in India, L’uomo dal fiore in bocca, I promessi sposi alla prova, La morsa, Un amore di Swann. Concludere con Sandro Lombardi questo primo ciclo di piacevoli conversazioni rafforza la convinzione che l’esperienza teatrale del pubblico si fa ‘attraverso’ le generazioni d’artisti, rinnovando continuamente l’invenzione unica di uno spettacolo, di un mestiere.
Il primo fine settimana è dedicato a IL RITORNO DI CASANOVA (da venerdì 27 a domenica 29); il secondo a TRE LAI. Cleopatràs-Erodiàs-Mater Strangosciàs (da venerdì 4 a domenica 6). Mercoledì 2 e giovedì 3 due piacevoli conversazioni con il pubblico che ha visto o vedrà i due spettacoli che Sandro Lombardi ha scelto per raccontarsi in scena.
IL RITORNO DI CASANOVA è uno dei capolavori narrativi di Arthur Schnitzler. L’avventuriero veneziano, ormai giunto a 53 anni, stanco di avventure erotiche e nauseato dal suo passato, vuole solo tornare a Venezia ma, proprio quando sembra che il suo sogno stia per realizzarsi, un vecchio amico lo trascina in una sua casa di campagna, dove Casanova incontra la giovane Marcolina, che riaccende il suo desiderio Lo sguardo che la donna gli rivolge, freddo e indifferente, lo getta però nella disperazione: si sente vecchio e ormai incapace di esercitare fascino. L’amaro sapore della sconfitta lo spinge a un estremo quanto folle tentativo: si sostituisce con l’inganno all’amante di lei, così che avrà l’amore desiderato della bella ma, dopo un sogno misterioso, al risveglio, la situazione precipita… (prod. Compagnia Lombardi-Tiezzi)
TRE LAI. Cleopatràs-Erodiàs-Mater Strangosciàs costituiscono l’estremo capolavoro di Giovanni Testori che, sulla soglia della morte, aveva mascherato dietro le sagome di tre eroine dell’antichità il suo canto alla vita, talmente autobiografico da giustificare la scelta di affidarlo all’interpretazione di un uomo. I Tre lai sono tre lamenti funebri, ma al centro di questa ‘strampalata opera’ non è la morte a porsi come tema principale, bensì l’amore, quello ricambiato, goduto e assaporato da Cleopatra, quello del desiderio insoddisfatto, inappagato e frustrato di Erodiade e quello che si consuma nel dono di sé, nell’incondizionato darsi senza chiedere niente in cambio di Maria di Nazareth. (prod. Compagnia Lombardi-Tiezzi)
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