Dalla nostra vicecaporedattrice Amelia Settele
Speciale Giornata della Memoria. Per non dimenticare, oggi parliamo di una pagina impietosa – e troppo spesso dimenticata – che fa parte della tragedia dell’Olocausto.
Oggi – 27 Gennaio – il mondo celebra e ricorda l’Olocausto perpetrato durante il regime Nazista. Dal 1939 al 1945 la follia attuata dalle autorità del Terzo Reich in nome della supremazia della razza ariana, ha strappato la vita a milioni di persone.
- SOMMARIO
- Cosa significa e chi erano i Rhineland Bastards?
- Il disprezzo di Hitler
Le pagine storiche dedicate a questo infausto capitolo, riportano numeri allucinanti che si aggirano tra i 15 e i 17 milioni. Tutti colpiti da un vento d’odio soffiato a pieni polmoni da uno dei dittatori più feroci di sempre: Adolf Hitler, il Fuhrer. Fondatore di un’ideologia estremista che fece proseliti in tutta la Germania e che trasformò le sue folli teorie, in una realtà capace di marchiare la storia dell’uomo con l’inchiostro più torbido e oscuro.
Ebrei, Rom, Sinti e Jenisch. Dissidenti Politici. Omosessuali. Malati Mentali e invalidi. Testimoni di Geova, ma non solo! Purtroppo tra le vittime delle persecuzioni naziste ci sono anche emigrati Africani arrivati in Germania dalle ex colonie d’Africa e i meticci – i Rhineland Bastards (i Bastardi della Renania).
Sono proprio quest’ultimi i protagonisti di questa storia. Troppo spesso dimenticati dai libri e dalla memoria collettiva su cui, invece, è doveroso (ri)accenderne il ricordo.
Cosa significa e chi erano i Rhineland Bastards?
Il termine “Rhineland Bastard” si traduce in “Bastardo della Renania” e veniva utilizzato in senso dispregiativo per indicare i mulatti nati dall’unione tra i legionari Africani facenti parte soprattutto delle truppe Francesi e le donne tedesche, durante l’occupazione della Renania dal 1918 al 1935. La Renania – in tedesco Rheinland – è una regione della Germania corrispondente alla Valle del Reno, occupata dalle truppe della Triplice Intesa dopo la fine della Prima Guerra mondiale, a seguito del crollo dell’Impero Tedesco. L’espressione spregiativa presumibilmente entrò nel linguaggio comune già a partire dal 1920 proprio nelle zone occupate, indicando i bambini mulatti nati dall’unione tra i soldati neri e le donne tedesche. L’occupazione decennale indispose sempre più gli abitanti della Renania tanto che quando l’ideologia nazista iniziò la sua ascesa anche nelle suddette zone, trovò terreno fertile e propiziatorio per reclutare consensi.
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Il disprezzo di Hitler
Nel Mein Kampf – l’opera letteraria di Adolf Hitler, scritta tra il 1924 e il 1925- si evince chiaramente quale fosse il suo pensiero (anche) contro i neri e la responsabilità degli Ebrei nella questione dei Bastardi della Renania: “È inconcepibile, è un errore credere che un negro possa trasformarsi in tedesco, neppure se impara la lingua tedesca, neppure se si sforza di partecipare alla nostra vita politica”.
Definì i bambini mulatti nati, come una vera e proprio contaminazione della razza bianca col “sangue negro” nel cuore dell’Europa. E per questa minoranza etnica, come per la progenie degli Africani naturalizzati Tedeschi, fu l’inizio del dramma.
Inoltre dichiarò che: “gli ebrei fossero responsabili di aver portato i negri nella Renania, con l’idea finale d’imbastardire la razza bianca, che odiano, e abbassarne così il livello culturale e politico in modo che l’ebreo potesse dominare.”
Quando nel 1933 Hitler riuscì ad arrivare al potere, sul suolo tedesco vivevano circa 35.000 immigrati africani provenienti dalle ex colonie germaniche e la loro discendenza nata anche da matrimoni misti tra ragazzi Africani e ragazze tedesche. Oltre agli 800 meticci nati in Renania dai rapporti – consenzienti o non – tra i soldati e le donne germaniche. La propaganda infatti oltre ad aizzare in modo sempre più massiccio l’astio verso gli eserciti occupanti, dichiarava che i Rhineland Bastards fossero frutto di stupri e violenze da parte dei legionari neri e che questi bambini fossero la riprova di quanto la purezza della razza bianca fosse stata contaminata in un modo inaccettabile dal sangue “negro”.
Gli scienziati del Terzo Reich definirono gli Africani come soggetti “infetti da sangue alieno” e quindi addirittura nocivi per la salute pubblica.
Quando nel 1935 il Parlamento tedesco abrogò le “Leggi di Norimberga” – anche conosciute come “la Legge per la protezione del sangue e dell’onore tedesco e la Legge sulla cittadinanza del Reich” – decretarono quanto segue: “la terra può appartenere solo a chi è di sangue tedesco o apparentato; e non è di sangue tedesco colui che ha, tra i suoi antenati, sia da parte materna che paterna, una frazione di sangue ebreo o di sangue nero”.
Immediatamente vennero annullati e vietati i matrimoni tra razze miste. Non solo gli Ebrei vennero privati della cittadinanza, ma anche gli immigrati Africani come le rispettive discendenze naturalizzate tedesche.
Le loro vite vennero messe al setaccio, sovvertendole e privandole di un diritto fondamentale ovvero quello della libertà: ritirata la cittadinanza e i passaporti, precluse le Università. Gli fu impedito di arruolarsi e chi era nelle file dell’esercito venne espulso. Venne proibito loro persino di utilizzare i bagni pubblici.
Nel 1936 una nuova legge impediva a qualsiasi imprenditore tedesco di assumere un lavoratore “negro” o Africano. Precedentemente, invece, molte aziende assumevano operai immigrati proprio perché il loro salario era sempre stato inferiore, rispetto a quello richiesto dalla manodopera tedesca.
In realtà gli immigrati e i tedeschi neri vennero stanziati nei campi di lavoro forzato per operare con ritmi massacranti e retribuzioni pari a zero, alla costante produzione industriale di materiale bellico da inviare al fronte. Anche se aderivano in maniera volontaria, la realtà per loro non concretizzava altre possibilità lavorative visto che erano reietti e osteggiati. Non erano scelte deliberate, erano costretti per poter continuare a vivere. In tutto ciò, la propaganda Nazista li sfruttò anche come esempi di “civilizzazione riuscita”, promuovendo così nuove campagne di colonizzazione in Africa.
Nel 1937 venne prevista, votata e attuata la sterilizzazione obbligatoria per i meticci. Questo mix di sangue e razze era ritenuto un vero e proprio abominio per i Nazisti, e pertanto andava debellato. I primi ad essere sottoposti al trattamento furono proprio 800 meticci provenienti dalla Renania. Nel 1941, 365 di loro scomparvero letteralmente nel nulla; la storia ancora oggi non sa che fine abbiano fatto. Sempre nello stesso anno, vennero definitivamente precluse le scuole pubbliche ai bambini neri e meticci, anche se il razzismo e la disparità sociale (non solo a livello scolastico) già dal 1936, precludeva loro una vita dignitosa – come agli perseguitati dalla follia Nazista.
Quello che contraddistingue la storia degli immigrati Africani, mulatti e tedeschi di origine Africana è che non rientrarono nei piani della “soluzione finale”, che pose fine alla vita di milioni di persone nei lager nazisti. Non ci furono grandi rastrellamenti, anche se alcuni – circa 20 persone, un numero davvero esiguo, ma non per questo meno importante da citare – risulta essere stato trasferito nei campi di concentramento.
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Il 20 Giugno 1933 il giovane Hilarius Gilges fu ucciso dalle SS. Nato a Berlino nel 1903 da madre tedesca ma da padre biologico ignoto, era stato riconosciuto da Franz P. Gilges l’uomo che sposò sua madre nel 1915 e che gli diede il suo cognome. Era un ragazzo brillante e un attivista politico. Fu rapito e assassinato. Il colore della sua pelle autorizzò l’infamia nazista a porre fine alla sua giovane vita, come a quella di molte altre persone sempre per assurdi e irrazionali motivi. È la prima vittima mulatta tedesca.
Oggi ricordiamo anche ragazzi come Hilarius. Commemoriamo i meticci della Renania e tutte le vittime dai nomi dimenticati e dai volti sbiaditi, che si trascinano ai margini di una delle pagine più buie della storia dell’uomo.
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario” Primo Levi
Fonti:
- Anche i neri furono perseguitati sotto il Nazismo – Missioni Africane.it
- Quei Rheinald Bastarde della Germania Nazista – L’indro
- Le altre vittime dell’Olocausto – Rainews
- Hilarius Gilges – Wikipedia
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